La bilancia… da semplice strumento di misurazione della nostra massa corporea, è diventata un mostro!
In base a quel numero infatti si decide il nostro umore: se ci soddisfa, la nostra giornata parte bene; al contrario, se la bilancia ci dà un risultato che non rientra nelle nostre aspettative, le cose cambiano…
Quel mostro della bilancia… ma davvero i suoi numeri sono così importanti?
Una risposta c’è e va cercata nelle 3 variabili da cui dipende il peso corporeo, variabili che sono:
1) la massa grassa
2) la massa magra
3) l’acqua
Entriamo dunque nel dettaglio di questi aspetti partendo dalla massa grassa: per aumentare di un chilo, si dovrebbe assumere un surplus di circa 7.700 calorie.
Cosa vuol dire questo?
Semplicemente che, se la mattina ci si sveglia con un chilo in più, non può essere grasso del giorno prima (a meno che non si assume un’enorme quantità di cibo…). Se parliamo di vero dimagrimento poi, il deficit calorico dovrà essere molto superiore alle 7.700 calorie.
Per quel che concerne la massa magra, un calo repentino si verifica quando l’alimentazione è eccessivamente restrittiva ed ipocalorica; in tali situazioni infatti, il corpo attinge al tessuto magro per trovare le energie sufficienti. Allo stesso modo, per aumentarla di 1 chilo occorrono ore, giorni (addirittura mesi) di duro lavoro in palestra.
Quindi, cosa davvero influisce sulla variazione di peso da un giorno all’altro che tanto ci preoccupa quando saliamo sulla bilancia?
Sicuramente la terza: l’acqua. Una variabile che condiziona soprattutto le donne!
Perché?
Perché sono soggette a fluttuazioni ormonali continue, e l’acqua è trattenuta ed eliminata più volte nell’arco della stessa giornata.
Presenza di acqua nel corpo che, a sua volta, è condizionata da fattori come il cibo per esempio; pensiamo a quanti alimenti sono ricchi di liquidi: frutta e verdura su tutti.
Oppure il sale; in questo caso mi viene in mente la pizza: la mattina seguente una cena in pizzeria, pesate di più, vero?
Ecco, questo accade non perché l’organismo ha prodotto 1 chilo di grasso (impossibile in così poco tempo, come dicevamo parlando di massa grassa), ma per il contenuto di sale nell’impasto, nel pomodoro, nella mozzarella, ecc… che fanno “trattenere” più liquidi.
Nella donna poi ci sono gli ormoni che incidono molto sull’acqua. Un esempio su tutti: durante il ciclo mestruale si aumenta di peso, questo accade perché determinati ormoni fanno trattenere più liquidi e, di conseguenza, si genera ritenzione idrica.
Non facciamo dunque diventare la bilancia un mostro, liberiamoci dall’ossessione dei numeri!
Monitorare il peso è certamente un buon indicatore, ma non tutti i giorni… Per questo dico che non è importante solo la quantità del peso, ma anche e soprattutto la qualità. E non è la bilancia a dirlo bensì un esame specifico (chiamato bioimpedenziometria) effettuato da un professionista a scadenze determinate dal contesto del paziente.
Il mio consiglio?
Il primo mese dall’inizio di un percorso alimentare corretto, soprattutto voi donne, non vi pesate!
Il primo obiettivo da porsi quando si chiede la consulenza di un professionista, è quello di intraprendere un percorso per imparare le nozioni per una sana e corretta alimentazione e dedicare così del tempo a se stessi e alla propria salute; la perdita di peso (o meglio di massa grassa) sarà la sua naturale conseguenza.
Mangiare sano e fare attività fisica… Ma perché dopo i 40/50 anni le donne, rispetto agli uomini, hanno più difficoltà a perdere peso?
Quella fascia di età, nelle donne, è molto delicata; ci si trova infatti nella fase della pre e menopausa dove si vive un cambiamento ormonale importante che porta a un rallentamento metabolico e alla capacità del corpo di trattenere di più i liquidi.
E’ un’età in cui dunque il corpo cambia…
E cosa si fa?
Si ricorre a regimi alimentare drastici con diete ipocaloriche fino ad arrivare addirittura al digiuno.
Ma non è risposta esatta: all’inizio il corpo reagisce, dà dei risultati che speravamo ma poi… C’è lo stallo, il blocco e la bilancia rimane fissa sullo stesso numero.
Com’è possibile?
Il corpo è “programmato” per sopravvivere quindi, quando riceve poca energia, in primis rallenta il suo consumo attraverso l’organo predisposto (la tiroide); in secondo luogo è in grado di prodursi energia supplementare utilizzando il tessuto magro risparmiando quello adiposo lasciandolo cioè come riserva protettiva.
Questo vuol dire che mangiare poco è il primo errore che si commette.
Un secondo errore è tipico delle sportive: dieta ipocalorica abbinata a un’eccessiva attività fisica in quanto pensano che il consumo calorico generi una perdita di peso.
In effetti è così ma… La perdita di peso intacca prevalentemente il tessuto magro correlato al nostro metabolismo.
E’ un errore perché il cambiamento ormonale che avviene a 40/50 anni porta di per sé già a perdere più facilmente tessuto magro quindi, fare attività fisica in eccesso non è certo la soluzione migliore.
Come risolvere il problema?
Un primo consiglio che posso dare è mangiare meglio a livello sia qualitativo che quantitativo.
Se il meccanismo è già in stato avanzato, cercare gradualmente di aumentare l’apporto calorico e sicuramente non diminuirlo, in modo da far ripartire il nostro motore aumentando il metabolismo e scegliendo l’attività fisica più adeguata come la tonificazione, modulando adeguatamente gli esercizi di tipo aerobico.
In sintesi…
Non guardare la bilancia all’inizio di un percorso con un professionista, non pensare ai numeri; il punto di partenza è la ricerca di una sana e corretta alimentazione. Il peso non deve essere quindi l’obiettivo bensì sarà il risultato di un cambiamento del proprio stile di vita.
Mettersi a dieta: non è una restrizione, una rinuncia; bensì mangiare sano e con gusto ascoltando le esigenze dell’organismo al fine di migliorare la nostra salute e vivere meglio.
La perdita di peso poi sarà la risposta del nostro motore che riparte!